Restauri

Eccoci qui finalmente tra rulli e mattoni rotti, tra tubi e piastrelle. Stiamo finalmente facendo i lavori nella casa nuova. I pavimenti li abbiamo scelti velocemente, erano pure in offerta, poi ci siamo inalberati con la greca della cucina che non trovavamo. Abbiamo segnato accuratamente i codici dei colori per le pareti, poi ci hanno chiesto il nome (a noi pareva poco professionale dire "Salve vorrei una latta di sabbia estiva, due di bucaneve in fiore e una piccola di cactus." e invece proprio quelli volevano!).

Il primo giorno, dopo il sopralluogo per i lavori che ci ha fatto scoprire la casa di giorno (è proprio stupenda),  sono andata con Ricky a fare un giro nei miei vecchi luoghi. Giravo in tondo nel paese, morendo di freddo e di malinconia. Tutti quei luoghi mi ricordavano qualcosa di poco piacevole della mia adolescenza. Una nube di angoscia ha avvolto i miei pensieri. Sguazzavo da una parte all'altra dei ricordi del paese chiedendomi se mai sarei riuscita ad uscirne, a farmi nuovi ricordi piacevoli. Mi ripetevo che non volevo cadere in quella trappola, ma non ci riuscivo. Mi sono comprata un dolcetto e sono tornata nella nuova casa col magone.

Ora sono presa da tutti i lavori, da tutte le cose da fare, le scelte da prendere. Siamo bloccati a casa dei miei in cui la convivenza forzata e la stanchezza stanno rovinando un po' i rapporti. Io sono tornata la loro bambina, che va sgridata regolarmente, e Ricky è il secondogenito prediletto. Spero fortemente di riuscire ad andare a dormire lì al più presto, festeggiare il nuovo anno nella nuova casa, per una "nuova" vita ufficiale.

Intanto saluto la vecchia casa con il balcone esposto a sud che sembrava di essere al mare quando, in pieno inverno, batteva il sole sulle tende a righe verdi che riparavano la troppa luce. Saluto le luci che si vedevano dalla finestra della camera da letto, che sembrava di essere in una metropoli. Saluto la luce del bagno della vicina di fronte che era sempre accesa come ha farmi compagnia, sia quando mi alzavo in piena notte da incinta, sia quando mi alzavo per la poppata mattutina. Saluto il quartiere così tranquillo per essere di Torino, saluto la nostra pasticceria preferita che i primi tempi frequentavamo regolarmente, saluto la dottoressa dolcissima che ci ha sempre seguito con affetto. Saluto la vecchia vita children free.

3 commenti:

  1. Spesso il ritorno sui luoghi dell'adolescenza provocano delle crisi perché riaffiorano ricordi, che speravamo aver cancellato.
    Quando si torna, sia pur provvisoriamente, a casa dei tuoi, ci sono screzi e incomprensioni che faticano a essere superati. Il vivere da soli, con la nuova famiglia, ci fa vedere le situazioni da un'angolazione differente e in contrasto con quelle dei nostri genitori. Ho avuto la fortuna di vivere sempre lontano da i miei, che venivo a trovare con un mordi e fuggi. E non sono pentito.
    Ti auguro che 2014 cominci la nuova vita ufficiale serena e lieta con Ricky e tuo marito.

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  2. Si poi c'è il conflitto di interessi perchè da figlio non sopporti certe cose.. ma poi sei anche genitore e non capisci più da che parte devi stare.

    Tanti auguri anche a te, che mi segui così assiduamente. :-)

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  3. Sì, sono convinto che i figli debbano vivere èper conto loro.
    Di nuvo tanti auguri a tutti e un baciotto a Ricky

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