E' Natale (ma io non ci sto dentro)

Ed eccoci a Natale, e manco me ne sono accorta. Ricky ha giusto imparato ieri a dire 'icotto* per prepararsi alle valanghe di cibo proposte da nonni e zii in questi giorni.
Tra i deliri natalizi ci sono stati più regali del previsto (fatti), una non cena della vigilia (ho preso solo una sogliola per tre..., e gli gnocchi son venuti duri come pietre),
Un panettone in fare (dopo tutta la giornata tra impasti e rinfreschi ce la farà a lievitare abbastanza per la cottura mattutina?).
Una scusa per non andare a cena dai suoceri ieri sera (ma più che altro chiedevano ci fermassimo a dormire lì! Manco abitassimo all'estero!).
La ricerca di una casa per capodanno... che non troveremo (abbiamo iniziato a cercarla seriamente lunedì, e ho detto tutto).
La neve?  Mah. Magari andiamo a cercarcela nel w.e. sulle montagne.
Lo Hobbit che gira in loop sul dvd (ci stiamo preparando per la terza parte che andremo a vedere il 27).
Due biglietti per uno spettacolo di circo (senza animali!) il 28 dove porteremo Ricky!
Un regalo ancora da creare (faccio un quadretto con lo scrap se riesco, ma quando che devo consegnarlo questo pomeriggio??).
Tra l'altro solo ora mi rendo conto di alcune inesattezze riguardo le abitudini natalizie della mia famiglia, per esempio abbiamo sempre aperto i pacchi il 24 sera. Perché? Anche la cena è sempre stata più impegnativa del pranzo... Sfido se ho dubitato presto riguardo l'esistenza di un certo babbo natale...
Per altro non credo mi impegnerò molto sulla creazione di questa credenza nella mente di mio figlio.
Mi terrò sul vago.
Ultimo appunto natalizio. Ma dove sono spariti i cartoni e i film di natale??? Io ricordo che li guardavo per una settimana tra prima e dopo natale. Sono giorni che giro tra i mille canali che esistono ora, e non c'è niente! Il massimo che sono riuscita a trovare è stato Mofy sotto la neve e una rivisitazione del Canto di Natale, sai che fantasia!

....e visto che non riesco a dormire (tanto per cambiare) vi auguro già un Buon Natale!



*biscotto

Potevo, volevo, dovevo

Colpa di Facebook, sono sempre aggiornata delle prodezze dei miei vecchi compagni di università, o quelli delle Holden o quelli di altri progetti che ho seguito.
Non dico che stiano facendo proprio carriera, ma di sicuro si sono presi delle soddisfazioni e si stanno divertendo.
Io no.
Io non ho quel tempo da perdere, non ho più chi mi mantiene nella speranza di trovar lavoro nel cinema, lasciandomi fare ore e ore di lavoro gratis.
Direi che non l'ho mai nemmeno avuto qualcuno così...(giusto il primo anno di convivenza Lui mi aveva lasciato fare... ma poi non me la sentivo più di fare "la mantenuta").
Che faccio io? La mia vita sta andando avanti? E la mia carriera lo farà prima o poi??
E' anche vero che non ho mai dedicato tanto tempo all'arte, nel senso che a fare il leccapiedi di qualcuno prima o poi si va avanti, ma non è il mio stile.
Per cui almeno due tre persone che sono andate avanti in questo modo le tolgo dall'elenco.
Ce ne sono però almeno un'altro paio che hanno fatto piccoli progetti e sono riusciti a fare dei corti o addirittura si sono trasferiti all'estero da soli con le loro forze e il loro talento. E questi li invidio molto.
Queste persone non avevano però legami fissi, men che meno un figlio. C'entrerà qualcosa? Si può avere tutto dalla vita? Qualcuno ci è riuscito davvero?
Poi non c'è niente da fare, ci piacerebbe (sia a me che ha Lui) fare quelli liberi andare venire spostarsi per il mondo, ma non ce la facciamo.
Siamo troppo radicati, almeno al momento.
Però chissà magari un domani potrò riprendere, potrò impegnarmi di più.
Potremmo partire.
E' pieno il mondo di persone che hanno fatto qualcosa di importante ad età avanzata no??
Lo spero almeno.

94

Treno regionale, piano superiore:

<<Che libro stai leggendo?>>
<<Aspirapolvere di stelle>>
<<Ah non conosco, nemmeno l'autore, io sto leggendo una cosa da ragazzi, Marina Bellezza>>
<<??>>
<<...di Silvia Avallone
?? Ehm...
....forse tu conosci Acciaio?>>
<<Ne hanno fatto anche un film?>>
<<Sì sì! ...sai mi serve per staccare dagli studi, faccio Design! Tu, studi?>>
<<(sorriso) Lavoro. A che hanno sei?>>
<<94! Ho vent'anni! ...ah comunque sono Luca.>>
<<Lisa.>>

Tralasciando che avevo chiesto a che anno perchè mi pareva brutto chiedere quanti anni hai ragazzino, lui era comunque molto orgoglioso dei suoi vent'anni. Abbiamo ancora parlato un po', ho fatto il dams, cinema, ah anche a te piace il cinema? (momenti mi ammazzo sulle scale del treno...), ho visto quel film? no, no, mi spiace. 

<<Io devo andare da quella parte.>>
<<Ciao allora, ci vediamo!>>


E' stata una ventata di freschezza, sapere di piacere ancora a qualcuno, tipo ad un ragazzo. Per di più giovane (ero abituata a essere abbordata dai nonni prima di rimanere incinta... e dopo neanche più da quelli..). 
Avete presente quelli che ti fermano per venderti libri, quelli di greepeace o quelli di altre cose umanitarie? Ecco avevo perso terreno anche con loro, di norma il ragazzo di turno mi chiamava dicendo "Tu che hai quei begl'occhi" oppure "ma questa bella ragazza..." l'ultima volta che mi hanno fermata il commento è stato: "tu che hai i capelli ricci come i miei".
E comunque non ho i capelli ricci io.

Secondo Lui è stato anche per i capelli (che avevo stirato), e dice che questa sarà la tendenza, ormai caricherò solo più i giovani.
Se poi mi va male con Lui allora posso sempre ripiegare sul nuovo d'occasione! Come Demi!

Ps: Qualche dubbio sulla conversazione: che vuol dire da ragazzi? da ragazzi maschi? perchè a me il libro (sono poi andata a vedere) mi pareva tanto da femmina....
Sulla caduta dalle scale che temevo, credo abbia fatto l'effetto "sono cotta di te" evvabbè.
Ed infine ...nell'ultimo post avevo giusto parlato di una cotta... ora penserete che sono in fissa!

I sogni segreti di un giovane mamma



Qualche giorno fa Lui mi ha fatto un regalo, mi ha portato al concerto di Fabi, Gazzè e Silvestri.

A parte che il concerto è stato davvero bello, ci ho messo un po' ad entrare nella mentalità spensierata da concerto e vita notturna, ma ora non ne sono ancora uscita... e comunque mi sono ufficialmente innamorata di Silvestri.
Che non avevo mai considerato, se non per le canzoni.
E invece è simpatico, ora come ora pure belloccio... affascinante, anche se ha vent'anni più di me ci passo sopra per un'avventura, non sto a guardare i dettagli!
Mi sono persa in vaneggiamenti che lo vedevano in preda al blocco dello scrittore, si recava quindi da solo a scrivere da queste parti tra montagne e laghi, io nel frattempo (complice il lavoro precario) ero diventata una cuoca/cameriera di un baruccio vista lago e zac!
Certo all'inizio erano solo poche battute, qualche sguardo. Poi un consiglio, qualche idea, qualche verso cantato insieme e via ...una canzone scritta a quattro mani, e poi registrata in studio, giorni di lavoro braccio a braccio e lui che perde la testa per me.
I giornali scandalistici scalpitano: "Un'altra Lisa per Daniele!" (la moglie di Silvestri si chiama Lisa come l'autrice di questo blog, N.d.A.)
Poi il ritorno a Roma, una canzone dedicata al nostro amore impossibile.
Io che lo faccio ragionare, ed incredibilmente tutto torna nella pace e mi invita ad un suo concerto dove cantiamo insieme la canzone galeotta!
Lunghi sguardi profondi e piccole allusioni. I brividi sulla pelle.
Oh non è che una diventa madre e seppellisce tutto sotto il tappeto!

E poi me l'hanno confermato due cose che mi hanno dato il coraggio di fare coming out:
la serie Una mamma imperfetta dove nella 2 stagione si innamorano tutte di Pierfrancesco Favino che sta girando un film vicino alla scuola dei loro figli. In particolare Irene dopo averlo visto con la figlia (ma quanto è vero il teorema dell'uomo con bambino)  si perde in sogni di matrimonio e vita insieme...

mentre nel libro che sto leggendo "Aspirapolvere di stelle" due delle tre protagoniste vanno in fissa per il famoso scrittore Filippo Corelli, in particolare Arianna, mamma e moglie, ci fantastica su:
Anche Arianna si dirige verso casa sua, [...] Pensa a quando giovedì arriverà a Villa Verbena, e Filippo la vedrà [...] Filippo è solo. Lei entra, e lui è proprio lì, nell'ingresso. Come mai? Semplice, perchè sta andando in cucina. [...] Incapace di proferire una sola parola, lui si avvicina e la stringe convulsamente a sé. Poi Filippo riesce a proferire una sola parola, anzi, quattro parole "Sei una donna diabolica...". Facciamo cinque. "Arianna, sei una donna diabolica...".

[Stefania Bertola, Aspirapolvere di stelle - pag 101]

Vi lascio con un altro sognatore...



Un tuffo nel passato

Ecco, non è che glielo avrei augurato, ma le ho sempre detto che se avesse avuto problemi con l'allattamento (come per tutto il resto) ci sarei stata.

E a parte altri vari problemucci che per fortuna si sono risolti, Rebecca non si attacca facilmente al seno. Per cui per prima cosa la mia Amica ha iniziato ad usare dei miei para capezzoli (io sono arrivata ad averne di 3 tipi per disperazione), che le avevo dato insieme ad un borsone pieno di cose utili. Poi ieri mi ha chiamata per aiutarla ad attaccarla senza, e perchè sentiva il seno duro e dolente.

Ripasso così con voi qualche dritta che le ho dato, frutto della mia inenarrabile esperienza sul campo:

Attacco al seno
detto qui è faticoso da spiegare ma la tecnica che ho imparato è di prendere la zona appena intorno al capezzolo con due dita (io in genere usavo indice e medio, ma anche pollice e indice vanno bene) con il medio mi aiuto ad aprire la bocca del neonato spingendo il mento in giù e poi infilo in bocca il capezzolo spingendolo in su. L'importante è che la bocca del neonato sia ben aperta, non fatevi spaventare se piange perchè ha fame, anzi sfruttate la bocca spalancata per inserire bene il capezzolo (io usavo anche gli sbadigli!).
Se si è attaccato bene non fa male la suzione.

Seno duro, dolente, ingorghi, mastite, ragadi
- sopratutto all'inizio e verso la fine dell'allattamento, prima di ogni poppata un bel massaggio al seno (sopratutto se sentite zone dure), potete fare anche degli impacchi con delle pezze imbevute di acqua calda e poi massaggiare
- durante la poppata potete continuare a massaggiare le zone doloranti così che il bimbo riesca a ciucciare il latte di troppo
- ogni tanto, e se sentite il seno duro anche tutti i giorni, un bel bagno/doccia molto calda, continuate coi massaggi e spremete per far uscire il latte di troppo
- riguardo le ragadi se vengono è principalmente per l'attacco scorretto, per farle migliorare usate creme specifiche (magari anche commestibili così non le dovete togliere per la poppata), e poi tette al vento per farle asciugare

Altre piccole dritte: se sentite il seno caldo e dolorante avete febbre, e sensazione di influenza chiamate il dottore, potreste avere la mastite. Se una zona diventa calda, magari rossa, e dolorante allora potrebbe solo essere un ingorgo, che potete far passare con un paio di docce calde.

Estrarre il latte senza tiralatte
per vari motivi potreste averne bisogno, massaggiate il seno sempre prima, poi prendete la zona intorno a capezzolo (potete partire anche da circa 5 cm sopra) e iniziate a far scivolare il pollice spingendo verso l'indice. Quando prenderete la mano non farà male, e sopratutto facendo varie prove troverete il dotto nelle varie zone intorno al capezzolo e questo vi aiuterà a far uscire il latte accumulato in una parte del seno piuttosto che in un'altra.


Orari e gestione poppate
non siate rigidi sugli orari, dalle 2,30 alle 4 ore tra una poppata e l'altra non ci sono problemi, ma se una volta al giorno dorme anche 5 ore (sopratutto se è di notte) lasciatelo dormire, se il bimbo non ha problemi particolari e non è prematuro, non succede niente. Evitate però di andare sotto questo tempo minimo, anche per voi, per non stancarvi troppo.

Seguite sempre il vostro istinto!


Ammetto che oltre alla soddisfazione di averla aiutata il momento è stato molto catartico, della serie: se riesco anche con lei, non mi ferma più nessuno! Ho fatto in qualche modo pace con quel periodo tremendo dove non c'era un'amica esperta che mi veniva ad aiutare, dove nessuno pareva sapesse come aiutarmiNessuno nessuno.
Tutti tranne Michela (del consultorio di via Monte Ortigara), il mio angelo dell'allattamento (e della maternità, non avessi risolto l'allattamento chissà dove saremmo ora io e Ricky), a cui dedico il post...chissà mai se per qualche caso fortuito lo leggesse.

E' Natale... o forse no?

Sono già tutti pronti per il Natale quando manca anche più di un mese.
Questo mi ha dato sempre fastidio.
Quest'anno un po' meno, perchè voglio prepararmi a bene ed entrare nell'atmosfera, perchè l'anno scorso è stato un disastro, e perchè quest'anno Ricky inizia a capire quindi sarà la base dei suoi ricordi di Natale.
Voglio lucine, e luci soffuse, l'albero (anche se piccolo) fatto bene e coi regali sotto.
Voglio qualche decorazione per casa e sulla porta d'ingresso.
Voglio dei cibi che faremo solo in questo periodo.
Voglio (chissà se ci riesco) ascoltare il disco che ascoltavo quando ero piccola a natale quello con le canzoni di Bing Crosby e Nat King Cole...
Vorrei che più che la storia di Babbo Natale passi il calore del natale, il fatto di stare tutti insieme, e perchè no, i regali...