Benvenuti al villaggio I Tigli

A pochi metri dal mare, con un passaggio che lo collega direttamente, sorge il campeggio I Tigli.
La reception si trova vicino al ristorante mentre dietro, per chi avesse dimenticato qualcosa, c’è un piccolo emporio, per chi dovesse fare un po’ di spesa è presente anche un mini market.
Subito dopo inizia il villaggio vero e proprio: bungalow privati e in affitto si inframezzano a piazzole per le tende. Un piccolo anfiteatro nel giardino dei ciliegi viene utilizzato per le serate a tema, vicino ,il parco giochi è sempre affollato di bambini.
In una delle strutture private passa le vacanze la signora Elvira con suo marito Alfonso. Sono anni che frequentano il villaggio e hanno personalizzato il loro spazio in tutti i particolari: l’esterno è stato decorato come una vera casa in stucco bianco, finestre e porte sono in legno scuro. C’è un piccolo dondolo nel giardinetto e dalla parte opposta vicino un’albero, che di anno in anno cresce sempre più, Elvira ha piantato tutte le erbe che conosce: salvia, rosmarino, alloro, prezzemolo e basilico. Tutte le sere passando davanti al loro bungalow i villeggianti potranno udire il suono della televisione sul canale sportivo, sentire il profumo di pesce fresco in cottura e vedere fioche luci attraversare le vezzose tendine alle finestre.
Dietro il bungalow della signora Elvira c’è una striscia di prato dedicato alle tende da due/tre posti, in questo momento sono montate due tende molto distanti tra loro: una blu con veranda e una canadese bordò con qualche panno steso fuori, la signora Elvira ha prestato ai proprietari alcune mollette.

Questa sera al ristorante “Da Pino” ci sarà una cena a tema caraibico e molti ospiti del villaggio saranno presenti. Telma e Giacomo si fermeranno solo il fine settimana, mentre la famiglia Dionigi composta da quattro membri si fermerà per il mese intero, tutti e sei sono in coda aspettando che il ristorante apra.
C’è la coppia Martini che in genere è sempre un po’ schizzinosa, anche Elvira e Alfonso sono presenti, però hanno mangiato prima un’insalata di gamberetti per sicurezza.
Dopo l’antipasto caraibico, alcune pietanze addomesticate ai gusti locali vengono servite in successione, fino ad arrivare alla macedonia al cocco accompagnata da una bachata suonata dal vivo. In questo clima di festa il crepuscolo cede il passo alla notte calda ma ventilata del litorale. Essendo un luogo esclusivamente dedicato alla villeggiatura, il cielo è molto buio e, di notte, è possibile distinguere facilmente moltissime tra stelle e costellazioni. Solo alcuni sbirciano il cielo mentre escono dal locale satolli. La signora Elvira alza gli occhi solo per accertarsi che nel cielo non ci siano nuvole, domani infatti è prevista una grigliata di pesce. Abbassando lo sguardo, ormai arrivata al bungalow, nota la sua piantina di lampone completamente priva di frutti. Un urlo indignato esce dalla sua piccola bocca, che riesce a far precipitare fuori di casa la signora Giovanna, sua dirimpettaia, e la signora Cesira seguita dal piccolo Tobia.
“Cos’è successo?” dicono in coro le due.
“I lamponi! Sono spariti!”
Prende la parola Giovanna: “I lamponi non spariscono, non si sarà scordata di averli colti?”.
“Oppure qualcuno li ha mangiati!!” risponde pronta Elvira, chiunque frequenti il villaggio da più di un anno, è a conoscenza di come lei tenga alle sue piante.
“Nessuno te lo farebbe, e poi comunque sarebbe maleducato..” Cesira è sempre molto prudente nelle sue affermazioni.
Ma Elvira non ascolta più, sta facendo i conti per cercare di capire chi potrebbe essere stato.

L'abitudine uccide l'amore

...anche quello per i tuoi figli.


Ultimamente la messa a letto di pomeriggio e sera stava diventando un'angoscia. L'orario slittava sempre piú in lá forse a causa delle nuove energie date dal sole, lui si girava e rigirava ridendo e a volte sembrava mi prendesse in giro parlando e sbattendo mani e piedi.
Un'incubo per me.
Stavo per risvegliare il mostro ma mi sono ripresa in appena in tempo. Ho riflettuto.
Mi sono resa conto che eravamo passati da almeno 20 minuti in braccio con coccole e ninna nanne, la sera il biberon e la fiaba, a un braccio nel lettino sperando si addormentasse dopo tre ninna nanne.
E' vero si addormentava piú facilmente all'inizio, ma perché avevo ridotto le coccole?
Cosí ho ricominciato ad addormentarlo in braccio di pomeriggio, passando poi per il calmarlo in braccio e metterlo nel lettino ancora sveglio (presto non potró piú tenerlo molto in braccio). Mentre la sera ho reintrodotto la storia (perché era sparita poi?), un po' d'acqua prima di coricarsi, e qualche coccola a luce spenta prima di metterlo a letto.

E le cose stanno migliorando parecchio.
A volte, quando le cose diventano facili, ci dimentichiamo della passione e dell'amore che mettevamo nel farle quando erano difficili.